Informazioni generali

 

La rivista è divisa in tre sezioni: epistemologica, pratica e storica.

 

I contributi accettati dal consiglio scientifico o da referees scelti dal consiglio scientifico vengono messi in rete in ordine di data decrescente nelle diverse sezioni. La rivista non detiene il Copyright e gli autori possono anche pubblicare altrove i contributi apparsi, menzionando il fatto che provengono da Isonomia.

 

Di tutti gli articoli inseriti verranno stampati gli estratti per l'autore, cinque copie dei quali saranno inviate alla Procura e alla Prefettura, secondo l'articolo 2 della legge 8 febbraio 1848 N. 48 per le opere a stampa.

 

La rivista non accetta contributi già pubblicati altrove.

 

Gli articoli proposti per la pubblicazione vanno inviati, in formato RTF (rich text format), a Venanzio Raspa: v.raspa@uniurb.it.

 

I collaboratori sono pregati di inviare per posta anche una versione cartacea del loro contributo al seguente indirizzo:

 

Redazione di ISONOMIA

Rivista dell’Istituto di Filosofia dell’Università di Urbino

Via A. Saffi 9,

61029 Urbino (PU).

 

 

 

 

Norme redazionali

 

I.                       Lingua dei contributi

 

Oltre che in italiano, i contributi possono essere redatti anche in lingua inglese



II.                     Norme generali e impaginazione

 

Si prega di osservare le seguenti regole di impaginazione:

 

margini della pagina (superiore/inferiore/destro/sinistro): 3 cm

interlinea: 1,5

font (per il testo): corpo 12 Times New Roman (per Windows) o Times (per Macintosh)

 

In testa al lavoro saranno indicati nell’ordine:

                  

titolo dell’articolo: corpo 16 grassetto Times New Roman, in testa alla pagina, centrato, M/m

eventuale sottotitolo: a capo, corpo 14 grassetto Times New Roman

nome e cognome dell’autore: dopo una riga bianca, centrato, corpo 12 chiaro Times New Roman

nome dell’università di appartenenza: a capo, centrato, corpo 12 chiaro Times New Roman

indirizzo di posta elettronica: a capo, centrato, corpo 12 chiaro Times New Roman

 

Il titolo e le informazioni sull’autore saranno seguiti, dopo due righe bianche, da un Abstract in inglese di circa dieci righe:

 

Abstract: corpo 10 chiaro, Times New Roman, giustificato, rientrato di 0,7 cm a destra e a sinistra, con interlinea 1,5

 

Titoli (di ogni sezione, capitolo, paragrafo):  corpo 12 grassetto Times New Roman, marginati a sinistra, M/m, lasciare due righe bianche prima e una dopo

 

La numerazione di eventuali sezioni, capitoli, paragrafi, seguirà il seguente sistema: 1., 1.1., 1.1.1., ecc.

 

Note: le note vanno inserite alla fine del testo (note di chiusura) con interruzione di pagina, corpo 10 pt e interlinea singola. Se sono presenti note al titolo o al nome dell’autore/trice, quell’unica sarà a pié di pagina. Nel testo il rimando a ciascuna nota va espresso in numero arabo progressivo (tranne l’eventuale nota a pié di pagina che sarà contrassegnata con un asterisco) in apice dopo la parola annotata, prima dell’eventuale punteggiatura e dopo le eventuali virgolette di chiusura o parentesi chiusa. Il richiamo alla nota va fuori dal segno di interpunzione qualora essa faccia riferimento ad una citazione in infratesto.

 

Figure: i riferimenti a figure, nel testo, si scrivono per esteso (“figura 1”), nelle note con l’abbreviazione “fig. 1”.

 

Corsivo: saranno in corsivo tutti i titoli citati nel corso del testo (si tratti di titoli di libri, di capitoli, di saggi…). Il corsivo servirà anche a mettere in evidenza una parola o espressione, cui l’autore/trice del saggio intende conferire un particolare significato (eventualmente tecnico). In corsivo andranno inoltre le parole in lingua diversa dall’italiana; nel caso ci sia un lungo passo in lingua diversa dall’italiana all’interno del quale si vogliano evidenziare alcune parole queste andranno in testo normale.

 

Consonante eufonica: le forme ad, ed, od vanno impiegate esclusivamente se la parola che segue inizia rispettivamente con a, e, o.  Fa eccezione: ad esempio.

 

Citazioni: i passi citati non superiori alle tre righe verranno inseriti nel corpo del testo racchiusi fra caporali («…»). Le citazioni più lunghe di tre righe andranno invece trascritte in infratesto, in corpo 10, senza caporali, con interlinea 1,5, staccate di 10 punti dal capoverso precedente e seguente e rientrato di 1 cm a destra e sinistra. Le omissioni vanno segnalate con [...].

 

Gli apici (‘…’) serviranno a racchiudere parole o porzioni di testo virgolettate all’interno di un passo citato.

 

Le virgolette doppie (“…”) serviranno per indicare l’uso improprio di un termine, qualora esso sia necessario per chiarire un concetto.

 

 

III.                   Indicazioni sulla bibliografia

 

La bibliografia, collocata alla fine del lavoro, seguirà il sistema anglosassone: nel testo o nelle note va indicato il cognome dell’autore, seguito dall’anno di edizione tra parentesi e, dopo una virgola, dal numero di pagine.

 

-          Esempio: Cfr. Mannheim (1924, 100-6) e Duchovny (1916, 12-24)

 

Nel caso in cui si citi dall’edizione italiana questo va specificato prima del numero di pagina mantenendo il riferimento all’anno di edizione dell’originale.

 

-          Esempio: Cfr Mannheim (1924, trad. it. 112-5) e Duchovny (1916, trad. it. 17-30)

 

È possibile anche citare tramite un sistema di abbreviazioni.

 

-          Esempio: Principia (A.T., IX-2, 14, 23-3)

 

 

La Bibliografia riporterà i rimandi completi, secondo i seguenti criteri:

 

Monografie:

Per citazioni secondo il sistema anglosassone:

 

cognome dell’autore, iniziale puntata del nome, anno della prima edizione, titolo in corsivo, luogo di edizione, editore, anno dell’edizione utilizzata (se diversa dalla prima), eventuale numero di pagine (eventualmente: traduzione italiana).

 

-          Esempio: Mannheim, E., 1924, Zu einer Theorie der politischen Gefühle, Bonn, Zum Admiral Benbow (Per una teoria dei sentimenti politici, trad. it. di M. Selenucci, Padova, La Tartaruga 1997)

 

Per citazioni tramite sistema di abbreviazioni:

 

Nel caso ci si riferisca a un passo del testo tramite abbreviazioni e non con il sistema anglosassone andrà inserita all’inizio della bibliografia una Tavola delle abbreviazioni che indichi a cosa ogni sigla alfabetica o numero si riferisce:

 

-          Esempio: se il riferimento è del tipo:

 

Principia (A.T., IX-2, 14, 23-3)

 

Nella Tavola delle abbreviazioni questo andrà spiegato così:

 

Con la sigla AT indichiamo le Oeuvres di Cartesio, ed. critica a cura di C. Adam e P. Tannery, Paris, Vrin, 1964, seguita dal numero del volume e dal numero di pagina.

 

Saggi in rivista o in volumi collettanei:

Cognome dell’autore, iniziale puntata del nome, data di edizione, «titolo del saggio o del contributo tra caporali», titolo della rivista o del volume in corsivo, annata in cifre romane, numero del fascicolo, numero di pagina o di pagine.

 

-          Esempio: Duchovny, H. von, 1916, «The State of the Art on the art of the State», in Politeia, LIII, n. 3, pp. 12-68; ovvero: Duchovny, H. von, 1916, «The State of the Art on the art of the State», in Politeia. Essays presented to Sir Antony Blunt, ed. by J. R. L. MacPherson, Oxford, Clarendon Press, pp. 12-68

 

I riferimenti bibliografici vanno elencati in ordine alfabetico per cognome dell’autore ed in ordine cronologico per le opere di ciascun autore (utilizzando eventualmente le indicazioni: a, b etc., se ci sono più opere dello stesso autore edite lo stesso anno)

 

NOTA BENE: è indispensabile indicare tutti questi dati.

 

 

IV.                 Ulteriori indicazioni

 

La redazione auspica che gli autori inseriscano nei loro testi il maggior numero possibile di rimandi ad altro materiale disponibile in rete. La presenza di tali links costituisce titolo preferenziale per l’accettazione dei contributi.

 

I contributi non dovranno superare le 40 cartelle.

 

N.B. Per qualunque ulteriore chiarimento, o per quanto non espressamente indicato, è possibile contattare la Redazione: giulia.giannini@uniurb.it